Il 2 dicembre 2021 l’Autorità per i mercati finanziari (AMF) ha pubblicato il suo rapporto annuale sul governo societario e la remunerazione dei dirigenti delle società quotate.

I. Prima parte del rapporto AMF

 Assemblee generali 2021

Anche quest’anno, la prima parte del rapporto AMF è dedicata al funzionamento delle assemblee generali. L’AMF constata che nel corso del 2021 gli emittenti hanno deciso in maniera massiccia di tenere la loro assemblea generale a «porte chiuse», facoltà offerta dal regime di eccezione instaurato dall’ordinanza 2020-321 del 25 marzo 2020.

A causa del persistere della crisi sanitaria, tali misure sono state prolungate e adeguate. Pertanto, per consentire agli azionisti delle società quotate di esercitare effettivamente tutti i loro diritti, il legislatore ha adottato l’ordinanza 2020-1497 del 2 dicembre 2020 e il decreto 2020-1614 del 18 dicembre 2020, che hanno introdotto diverse modifiche alla normativa applicabile alle assemblee generali in periodo di crisi sanitaria.

In generale, le nuove disposizioni sono state rispettate: diversi emittenti hanno proposto una trasmissione in diretta e in differita delle loro AG e hanno permesso ai loro azionisti di votare su Internet a monte dell’AG, tramite una piattaforma sicura. L’87 % degli emittenti ha indicato i due scrutatori tra i dieci principali azionisti e il 66 % ha pubblicato sul proprio sito Internet le domande scritte degli azionisti e le risposte. Una sola società dell’SBF 120 ha dato la possibilità ai suoi azionisti di votare a distanza e in diretta

L’AMF ha sottolineato l’importanza e l’utilità dei lavori svolti da alcune associazioni professionali per lo sviluppo delle assemblee generali «ibride» e si è detta interessata pronta a prendere visione delle constatazioni e delle eventuali raccomandazioni risultanti da questi lavori, in modo da facilitare lo sviluppo, in Francia, delle assemblee generali «ibride» e del voto a distanza e in diretta.

Tendenze e novità normative in materia di governo societario

L’AMF ha poi analizzato le principali tendenze in materia di governance d’impresa, nonché le principali novità regolamentari, europee e francesi, in materia.

– Tenere conto della governance e delle sfide ESG da parte dei partecipanti ai mercati finanziari

Nel 2021, questioni relative ai criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) sono state molto apprezzate dagli investitori, che hanno scelto di impegnarsi e di investire nella governance sostenibile. Questa nuova tendenza – che peraltro fa ben sperare per il futuro – è stata esaminata in dettaglio in un rapporto comune dell’ACPR e dell’AMF dedicata agli impegni climatici delle istituzioni finanziarie francesi, che sarà reso pubblico nel corso del mese di dicembre 2021.

– Migliorare la diversità negli organi di direzione e le misure antidiscriminatorie

L’AMF nota che, a livello internazionale, gli investitori prendono sempre più in considerazione il fatto che le società quotate rispettino determinati criteri di diversità nelle loro scelte e strategie d’investimento, in particolare nei loro team di gestione. Questo è particolarmente vero negli Stati Uniti. La Securities and Exchange Commission (SEC) ha approvato nuove regole nell’agosto 2021 che richiedono alle aziende quotate al Nasdaq di pubblicare statistiche coerenti e trasparenti sulla diversità nel consiglio di amministrazione e di garantire che il consiglio contenga almeno due amministratori con diversità, in particolare una donna e una persona proveniente da un contesto di genere o minoranza etnica.

In Europa, è il Regno Unito che ha deciso di approfondire questo tema. Nel marzo 2021, la Commissione sulle disparità razziali ed etniche nominata dal governo britannico ha pubblicato un rapporto, noto come il “Rapporto Sewell” sulle disparità razziali ed etniche. Il rapporto affronta, tra le altre cose, la questione della diversità nei consigli di amministrazione delle società quotate. La Financial Conduct Authority (FCA) ha lanciato una consultazione pubblica nel luglio 2021 per migliorare, tra le altre cose, la trasparenza sulla diversità etnica e il rapporto tra donne e uomini nei team di gestione delle società quotate. L’obiettivo è quello di raggiungere il 40% di donne nei consigli di amministrazione, comprese le donne transgender, e di assicurare almeno uno dei posti di direzione a quest’ultime.

– Risposta ministeriale all’interrogazione scritta su say on pay

Nel suo rapporto del 2020, l’AMF ha dichiarato che la remunerazione variabile o eccezionale, indipendentemente dalla sua forma o natura, non può essere pagata se gli azionisti non hanno approvato tutte le componenti della remunerazione del dirigente in questione nel contesto di un voto ex post say on pay.

Questa interpretazione è condivisa anche dal ministro dell’Economia, delle Finanze e della Ripresa, che in una risposta pubblicata il 9 marzo 2021, ha precisato “che il voto ex post si applica a tutti gli elementi di remunerazione variabile o eccezionale assegnati in relazione all’esercizio passato, qualunque sia la loro forma o natura (in contanti, in azioni, o qualsiasi altra forma o natura di remunerazione variabile o eccezionale come un’indennità di licenziamento o di non concorrenza) …” 

– Governance sostenibile

La RSI e la governance sostenibile sono ora al centro delle preoccupazioni della Commissione europea. Nella consultazione pubblica sulla governance sostenibile lanciata nell’ottobre 2020, la Commissione ha invitato le società quotate a “prendere in considerazione gli impatti ambientali, sociali, umani ed economici nelle decisioni aziendali e a concentrarsi sulla creazione di valore sostenibile a lungo termine piuttosto che sugli aspetti finanziari a breve termine”.

La Commissione europea ha anche dichiarato che i risultati di questo documento di consultazione saranno utilizzati per elaborare un progetto di legge, i cui obiettivi e scopi saranno resi pubblici alla fine del 2021.

– Dovere di vigilanza

Il 10 marzo 2021, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione contenente raccomandazioni alla Commissione europea sul dovere di vigilanza e la responsabilità delle imprese, insieme a una proposta di direttiva europea, applicabile alle grandi imprese disciplinate dal diritto di uno Stato membro o stabilite sul territorio dell’Unione, comprese le piccole e medie imprese quotate. Il testo propone di richiedere agli Stati membri di stabilire “norme per garantire che le imprese esercitino un’adeguata due diligence per quanto riguarda gli impatti negativi potenziali o reali sui diritti umani, l’ambiente e il buon governo nelle loro attività e relazioni commerciali”. 

– Trasparenza e parità di retribuzione tra uomini e donne

Il 4 marzo 2021, la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva “volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza salariale e meccanismi di applicazione”. L’articolo 8 della proposta elenca le informazioni sul divario retributivo di genere, che le aziende dovrebbero rendere pubbliche sui loro siti web o mettere a disposizione del pubblico su base annuale.

Il progetto di direttiva è stato adottato il 9 giugno 2021 dal Comitato economico e sociale europeo ed è attualmente soggetto all’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio. Una volta adottata la direttiva, gli Stati membri avranno due anni per recepirla nel diritto nazionale.

  • Raison d’être e aziende con una missione

La legge “Pacte” del maggio 2019 ha introdotto nuovi meccanismi per promuovere le dimensioni sociali, ambientali e societarie delle imprese. Ad oggi, solo 7 società quotate hanno adottato lo status di società a missione. 

– Aggiornamento del codice di governance aziendale Middlenext 

Il 12 settembre 2021, MIDDLENEXT ha pubblicato una versione rivista del suo Codice di Corporate Governance per le piccole e medie imprese quotate. Questa nuova versione, che include 22 raccomandazioni (rispetto alle 19 della versione del 2016), mira a rafforzare l’etica dei membri del consiglio, il trattamento dei conflitti di interesse e a specificare la composizione delle commissioni specializzate del consiglio. Il Codice chiarisce anche la durata dei mandati, la valutazione del lavoro del Consiglio di amministrazione e la trasparenza della remunerazione degli ufficiali aziendali.

II. Seconda parte del rapporto AMF

La seconda parte del rapporto dell’AMF è dedicata alle informazioni che le società quotate devono fornire nella loro relazione sul governo societario. Gli argomenti trattati quest’anno sono i seguenti:

– Interazione del consiglio di amministrazione con la direzione generale e gli azionisti 

L’AMF nota che 25 delle 45 società per azioni con consigli di amministrazione nel campione hanno separato le funzioni di presidente del consiglio di amministrazione e di amministratore delegato. Delle 30 società per azioni con un consiglio di amministrazione nel CAC 40, 17 hanno separato i ruoli.

Quasi tutte le società esaminate hanno fornito spiegazioni nella relazione sul governo societario. La tendenza a separare le funzioni – spesso nel contesto della transizione manageriale – risponde alle richieste dei consulenti di voto e sembra corrispondere alle aspettative degli investitori.

Il rapporto dell’AMF ha anche analizzato le misure adottate dalle società quotate per assicurare un equilibrio di potere o per prevenire e gestire il rischio di conflitti di interesse. L’AMF nota che nei casi in cui il consiglio di amministrazione ha scelto di unificare le funzioni nelle mani di un presidente e di un amministratore delegato (CEO), l’equilibrio dei poteri è stato assicurato attraverso l’attuazione delle seguenti misure:

  • Definire l’elenco di decisioni del P-DG soggette all’approvazione preventiva del consiglio di amministrazione
  • Nominare di un lead director, in particolare per garantire la gestione dei conflitti di interesse e, in particolare, dei potenziali conflitti di interesse specifici al P-DG, che per sua natura non è indipendente. Definire la composizione dei comitati specializzati del Consiglio e dell’eventuale ruolo del P-DG in seno a questi comitati
  • Organizzazione di almeno una sessione esecutiva annuale senza la presenza del P-DG
  • Definizione di un piano di successione per il P-DG.

Nel caso in cui il Consiglio di Amministrazione hanno scelto, invece, di separare le funzioni del Presidente del consiglio e di Direttore Generale, l’equilibrio dei poteri è stato garantito dall’adozione delle seguenti misure:

  • Definizione di un elenco di decisioni del Direttore Generale soggette all’approvazione preventiva del consiglio di amministrazione
  • Divisione chiara di poteri e doveri tra il presidente del consiglio e il Direttore Generale, evitando aree di potenziale sovrapposizione
  • Definizione di una politica di remunerazione differenziata per il presidente del consiglio e il Direttore generale
  • Nomina di un Lead Independent director (administrateur référent), in particolare per garantire la gestione dei conflitti d’interesse e in particolare dei potenziali conflitti d’interesse specifici del presidente del consiglio d’amministrazione quando non è indipendente
  • Composizione dei comitati specializzati del Consiglio e definizione del ruolo del Presidente del Consiglio in questi comitati
  • Organizzazione di almeno una sessione esecutiva annuale senza la presenza del CEO
  • Definizione di un piano di successione per il presidente del consiglio e il Direttore generale.

Infine, per quanto riguarda le interazioni con gli azionisti, l’AMF nota che nel 2021 il consiglio di amministrazione ha chiesto agli azionisti di votare le “risoluzioni sul clima”.

– Remunerazione degli amministratori esecutivi durante la crisi sanitaria

A causa della crisi sanitaria, l’anno 2020 è stato caratterizzato da un calo della remunerazione pagata ai direttori esecutivi. In 35 delle 50 società del campione, uno o più direttori esecutivi hanno rinunciato a parte della loro remunerazione del 2020, spesso nel tentativo di essere equi nei confronti degli stakeholder (dipendenti e azionisti).

Tuttavia, in 18 società del campione, il consiglio di amministrazione ha deciso di adeguare i criteri di determinazione della retribuzione 2020 degli amministratori esecutivi durante o alla fine dell’anno. L’AMF nota che solo sei società hanno sottoposto questi cambiamenti all’AGM per l’approvazione attraverso un nuovo voto ex ante say on pay.

III. Terza parte del rapporto AMF

La terza parte del rapporto dell’AMF riguarda le informazioni fornite dai consulenti di voto, che gli investitori istituzionali hanno utilizzato per ottenere un’analisi dei progetti di risoluzione e delle raccomandazioni di voto delle società quotate.

La legge sul patto del maggio 2019, che ha recepito la direttiva sui diritti degli azionisti, ha introdotto requisiti di trasparenza, nonché l’obbligo per i consulenti di voto di pubblicare il codice di condotta a cui fanno riferimento.

L’AMF nota che i tre principali consulenti di voto, ossia ISS, PROXINVEST e GLASS LEWIS, hanno dichiarato di aderire al codice di condotta del Best Practice Principles Group (BPPG), che è anche responsabile della supervisione dell’attuazione del suo codice di condotta.

Quest’anno, per la prima volta, il comitato BPPG ha redatto un rapporto basato su un questionario inviato agli emittenti. L’AMF nota che sono stati fatti progressi significativi nella qualità del dialogo tra le società quotate e i consulenti di voto. Sottolinea che la divulgazione dei conflitti d’interesse e la loro gestione è un elemento chiave per gli investitori ed esorta i consulenti di voto a prendere in considerazione le caratteristiche specifiche del mercato, legali e regolamentari della Francia nella loro nuova politica di voto. Infine, raccomanda di chiarire il processo decisionale dei consiglieri di voto.

gp@giovannellapolidoro.com