L’ultimo libro di Jacques Attali «L’année des dupes – Alger 1943» ci rivela un episodio incredibile della storia di Francia, della storia di Algeria et della storia della Seconda Guerra Mondiale. Tutta la vicenda si svolge in un periodo così particolare che va da novembre 1942 a novembre 1943.
Per ovvie ragioni politiche, questo episodio è poco conosciuto e censurato dalla dottrina attuale. Si ha l’impressione che avrebbe dovuto continuare a rimanere un fatto insignificante e aneddotico.
Alcune questioni come, per esempio, lo status della Francia, il rapporto della Francia con l’antisemitismo e le relazioni della Francia con l’Islam, sono delle questioni ancora aperte e al centro dell’attuale dibattito politico.
È preferibile ignorare le sofferenze inflitte dai Francesi di Algeria agli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nessuno, oggi, si ricorda che nel 1940, il decreto Crémieux[1], che conferiva agli Ebrei di Algeria la nazionalità francese, viene abrogato dal generale Giraud su pretesto – come ha affermato Hannah Arendt – che questo decreto causava una situazione di disuguaglianza tra gli indigeni e attribuiva una posizione privilegiata agli Ebrei.
In realtà, la grande ossessione anzi la paura dei Francesi di Algeria è un’altra. Sono convinti che se si attribuisce la piena cittadinanza francese agli Ebrei, prima o poi, i mussulmani algerini reclameranno lo stesso diritto.
Con la complicità dei dignitari di Vichy, i Francesi di Algeria instaurarono una politica di discriminazione ed escludono progressivamente gli Ebrei dall’economia e dalla vita sociale algerina. Il paradosso di questa storia è che l’Algeria non è mai stata occupata dal Terzo Reich. Non si capisce perché, non sia stato possibile impedire la persecuzione e la deportazione degli Ebrei nei campi di concentramento nel Sahara.
Questo libro è anche la storia del primo sbarco delle truppe anglo-americane sul territorio francese. Negoziando l’armistizio con la Francia, il 22 giugno del 1940, Hitler commette due errori fatali. Da un lato, quello di non requisire immediatamente tutta la flotta francese che gli avrebbe permesso di minacciare più seriamente gli anglo-americani. D’altro lato, quello di non avere occupato l’Algeria, che si rivelerà il suo tallone di Achille.
Il presidente americano Roosevelt e il primo ministro britannico Churchill organizzano, in gran secreto, nel luglio del 1942, lo sbraco delle truppe Alleate sulle coste dell’Africa del Nord.
Il 7 novembre 1942, la BBC diffonde il messaggio in codice: «Hello Robert, Franklin arriva». Nella notte del 7 et 8 novembre del 1942, le truppe degli Alleati entrano ad Algeri. La conquista di Algeri si realizza in solo giorno grazie all’azione decisiva della resistenza algerina, nella quale militano molti Ebrei del gruppo Géo Gras.
L’operazione Torch è la prima fase di un progetto militare e strategico di più ampia portata. A partire dall’estate del 1943, avrà luogo lo sbarco degli Alleati in Sicilia e a Napoli, che aprirà la strada per liberare l’Italia e l’Europa dal giogo dei nazisti.
Quello che più ci tocca di questa storia è che gli Ebrei e i partigiani della resistenza avevano tanto atteso l’arrivo degli anglo-americani in terra di Algeria, Ma questo episodio si rivelerà infine un gioco degli inganni.
Mette in scena i dignitari di Vichy pro-americani, gli Americani filo-petanisti, e i partigiani del maresciallo Pétain che si battono gli uni contro gli altri per conquistare il potere. Gli Alleati non riconoscono il generale De Gaulle come loro interlocutore principale, è il generale Giraud che diviene loro interlocutore nel dicembre del 1942. Giraud è nominato comandante in capo delle forze francesi dell’Africa del Nord e si sottomette militarmente agli Stati-Uniti.
All’inizio di luglio del 1943, mentre le truppe britanniche, americane e canadesi, raggiunte dal primo commando francese, sbarcano in Sicilia, Giraud parte per un mese e fa tappa negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito, per ottenere delle armi per il Corpo spedizioniere francese CEF). Un errore che gli costa molto caro. Il generale De Gaulle prende il potere e assume da solo la presidenza del Comitato francese di Liberazione Nazionale (CFLN).
Durante questo periodo, le leggi e le misure restrittive contro gli Ebrei di Algeria continuano ad essere applicate. Lungi da limitare i poteri dei dignitari di Vichy, i generali più importanti dell’armata americana, tra cui Eisenhower, e tutta la classe politica, tra cui Roosevelt, ne furono complici.
Bisognerà attendere il 22 ottobre del 1943 perché gli Ebrei di Algeria possano riacquistare la cittadinanza francese. È il Comitato francese di Liberazione Nazionale che si assume il compito di ristabilire il decreto Crémieux. Ma questa situazione è temporanea. Lo status degli Ebrei sarà riconosciuto, in modo definitivo, alla fine delle ostilità in Europa.
In conclusione, Jacques Attali ci ricorda che questa storia è anche la storia della sua famiglia. Aldilà dei ricordi e dei retroscena sorprendenti, il racconto di Jacques Attali offre une analisi chiara e ragionata. Non nasconde nulla di questo periodo della storia di Francia e di Algeria volutamente sottaciuto.
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[1] Il decreto n°136 del 24 ottobre 1870, detto decreto Crémieux, dichiara cittadini francesi gli Israeliti indigeni di Algeria. Questo decreto è completato dal decreto n°137 relativo alla «naturalizzazione degli indigeni mussulmani e degli stranieri residenti in Algeria».