La legge Sapin 2 (legge 2016-1691 del 9 dicembre 2016), relativa alla trasparenza, alla lotta contro la corruzione e alla modernizzazione della vita economica, ambisce a rafforzare la trasparenza relativa a talune attività economiche per prevenire e gestire i fatti di corruzione.
A tal fine, essa incita le grandi imprese – quotate o non-quotate e indipendentemente dalla loro forma giuridica – a definire le regole di comportamento che i dirigenti, i collaboratori e i dipendenti devono rispettare nell’esercizio della loro missione, e ad istituire, all’interno, un programma di conformità specifico per combattere la corruzione.
Adottando un approccio di compliance, la legge Sapin 2 si iscrive in una politica globale di rafforzamento delle norme di etica e di gestione dei rischi, consentendo così alla Francia di recuperare il ritardo accumulato in questo settore in modo da allinearsi ai migliori standard internazionali.
È ormai assodato che la corruzione è una minaccia globale. Benché la sua natura, il suo grado e la sua portata differiscano da un paese all’altro, essa costituisce un fenomeno in costante aumento in tutto il mondo a seguito della mondializzazione degli scambi economici.
Gli Stati e le organizzazioni internazionali hanno adottato diversi dispositivi, nel corso degli ultimi anni, per lottare contro la corruzione e limitarne l’impatto negativo sullo sviluppo e la crescita economica, la politica, la democrazia, l’ambiente, i diritti umani, la fiducia dei consumatori e degli investitori e la sicurezza.
La corruzione ha delle conseguenze gravi. Falsando il gioco della concorrenza, compromette il buon funzionamento del mercato, il buon governo delle imprese e nuoce all’immagine e alla reputazione di queste ultime.
Contro un fenomeno così insidioso, gli Stati non possono fare tutto da soli, essendo nell’incapacità di controllare le attività economiche dei gruppi multinazionali e delle loro filiali straniere. La collaborazione delle grandi imprese è quindi necessaria se si vogliono cambiare le pratiche di governance e promuovere una cultura e una politica di tolleranza zero nei confronti della corruzione.
Spetta a queste ultime garantire la definizione di regole di comportamento (Codice etico, Codici di buona condotta) accompagnate da programmi di formazione dei lavoratori dipendenti e di implementare un’organizzazione dinamica della conformità che consenta di individuare, gestire e controllare i rischi di corruzione connessi all’esercizio dell’attività economica, e di garantirne il monitoraggio.
La legge Sapin 2, come i dispositivi esistenti negli Stati Uniti (Foreign Corrupt Practices Act – FCPA) e nel Regno Unito (Bribery Act), si inserisce dunque in una logica di prevenzione e di responsabilizzazione dei dirigenti e delle imprese. Essa istituisce un quadro giuridico vincolante con sanzioni pecuniarie applicabili nel caso in cui i programmi di conformità istituiti da tali imprese non soddisfino gli standard richiesti.
Imprese soggette alla legge Sapin 2
Le misure anticorruzione previste dalla legge Sapin 2 riguardano le imprese di grandi dimensioni. Sono considerate tali, le imprese con almeno 500 dipendenti e un fatturato superiore a 100 milioni di euro
Per tener conto del fenomeno del gruppo d’imprese, il legislatore francese ha precisato, a tale proposito, che l’impresa appartenente ad un gruppo rientra nel campo di applicazione della legge Sapin 2 se la società madre ha la sua sede sociale in Francia, se il personale impiegato dal gruppo comprende almeno 500 dipendenti e se il fatturato consolidato è superiore a 100 milioni di euro[1].
Misure anticorruzione
La legge Sapin 2 prevede un certo numero di misure e di procedure che le imprese, in possesso dei criteri precisati, devono attuare per prevenire e indentificare i fatti di corruzione, in Francia o all’estero. In particolare, il nuovo testo stabilisce che il piano anticorruzione deve comprendere i seguenti punti:
- Un Codice di condotta che definisce e illustra i diversi tipi di comportamenti da proscrivere come suscettibili di caratterizzare fatti di corruzione o di traffico d’influenza.
- Un dispositivo di allarme interno destinato a consentire la raccolta delle segnalazioni dei dipendenti relative all’esistenza di condotte o di situazioni contrarie al Codice di condotta.
- Una cartografia dei rischi sotto forma di documentazione regolarmente aggiornata volta a individuare, analizzare e classificare in ordine di priorità i rischi di esposizione della società a sollecitazioni esterne a fini di corruzione, in funzione, in particolare, dei settori di attività e delle zone geografiche in cui la società esercita la sua attività.
- Procedure di valutazione dei partner commerciali, nonché procedure di controllo contabile, interno o esterno, volte a garantire che libri, registri e conti non siano utilizzati per nascondere fatti di corruzione o di traffico di influenza. Tali controlli possono essere effettuati dai servizi di controllo contabile e finanziario propri della società, oppure da un revisore esterno in occasione dell’esecuzione degli audit di certificazione dei bilanci.
- Un programma di formazione destinato ai quadri e ai dipendenti più esposti ai rischi di corruzione e di traffico d’influenza.
- Un sistema disciplinare che consente di sanzionare i dipendenti della società in caso di violazione del Codice di condotta.
- Un meccanismo di controllo e di valutazione interna delle misure attuate[2].
L’attuazione di questo piano anticorruzione svolge quindi un duplice ruolo: 1) proteggere l’attività dell’impresa, 2) identificare i potenziali rischi di corruzione. Una tale attività non si improvvisa. L’alta dirigenza deve essere accompagnata da esperti competenti in vari settori della conformità per far evolvere le pratiche dell’impresa.
gp@giovannellapolidoro.com
[1] Articolo 17-I della legge n° 2016-1691 del 9 dicembre 2016, relativa alla transparenza, alla lotta contro la corruzione e alla modernizzazione della via economica, detta Legge Sapin 2.
[2] Articolo 17-II della legge n° 2016-1691 del 9 dicembre 2016, relativa alla transparenza, alla lotta contro la corruzione e alla modernizzazione della via economica, detta Legge Sapin 2.