In seguito alle grandi pressioni esercitate dai fondi di investimento stranieri sulle società quotate francesi, l’Assemblea Nazionale ha deciso di interessarsi alla questione dell’attivismo azionario e ha redatto un rapporto, reso pubblico il 2 ottobre 2019.
La Commissione finanze dell’Assemblea Nazionale, presieduta da Eric Woerth, ha sottolineato che «è normale e sano che gli azionisti siano attivi e impegnati in un dialogo strategico con le società quotate», ma alucuni comportamenti degli attivisti devono essere meglio disciplinati alfine di preservare l’attrattività della piazza finanziaria di Parigi.
Le raccomandazioni proposte dalla Commissione Finanze dell’Assemblea Nazionale si articolano su quattro grandi assi:
1. Rafforzare la trasparenza del mercato
Per permettere alle società quotate di conoscere meglio il loro azionariato, il rapporto Woerth propone di abbassare le soglie rilevanti da 5% a 3% in modo da allineare la piazza finanziaria di Parigi a quella di Londra. Le dichiarazioni di soglie rilevanti devono essere comunicate anche in caso di superamento o di riduzione delle partecipazioni. In caso di violazione dell’obbligazione di dichiarazione, il rapporto Woerth suggerisce d’introdurre delle sanzioni pecuniarie a carattere dissuasivo.
2. Ridurre l’asimmetria tra gli attivisti e le società quotate
Nel caso in cui una società quotata diviene l’oggetto di una offensiva pubblica lanciata dagli attivisti che mette direttamente in causa la sua struttura finanziaria, la sua governance o i suoi risultati, il rapporto Woerth propone che le informazioni inviate agli azionisti siano trasmesse dagli stessi attivisti anche a l’equipe dirigente della società bersaglio. Se la società è fatta oggetto di un attacco durante il quiet periods, quest’ultima deve essere messa nelle condizioni di potersi difendere comunicando al mercato. Infine, per evitare conflitti tra le società quotate e gli attori del mercato (azionisti, investitori e fondi d’investimento), il rapporto Woerth suggerisce di definire un codice di buona condotta sul dialogo tra società e azionisti.
3. Disciplinare rigorosamente la vendita allo scoperto
Alfine di inquadrare meglio la vendita allo scoperto, che sembra essere il fenomeno più critico, il rapporto Woerth propone d’introdurre una presunzione di anormale funzionamento del mercato, nel caso in cui la vendita allo scoperto eccede e supera un certo limite del capitale, del capitale flottante o del volume dei titoli.
4. Rafforzare l’organizzazione e i poteri dell’AMF
L’AMF svolge un ruolo di primo piano nella regolamentazione dei comportamenti degli attivisti, per questa ragione il rapporto Woerth propone di rafforzare le risorse umane e finanziarie dell’autorità dei mercati francese in modo da allinearla alle altre grandi autorità europee. Infine, il rapporto propone di « introdurre una procedura di urgenza davanti l’AMF, permettendo alle società quotate di adire direttamente l’autorità dei mercati in caso di situazioni di urgenza, in modo che quest’ultima possa investigare immediatamente, intervenire se necessario, e se del caso, adottare le misure conservative, senza pregiudicare il merito dell’affare».
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