Il 9 gennaio 2020, il gruppo di lavoro di Paris Europlace ha presentato il suo rapporto sull’attivismo degli azionisti e ha proposto le sue raccomandazioni in materia di «governance degli azionisti e pratiche di mercato».

Questo rapporto è in linea con il rapporto Woerth e il rapporto del Club dei giuristi, pubblicati nell’ultimo trimestre del 2019.

Il gruppo di lavoro di Paris Europlace si è adoperato per proporre un approccio equilibrato volto a meglio inquadrare le pratiche legate all’attivismo degli azionisti senza sconvolgere il quadro giuridico vigente, che su questo tema è già molto rigoroso e permette di sanzionare il comportamento abusivo di qualsiasi investitore.

I punti ritenuti prioritari dal gruppo di lavoro di Paris Europlace sono essenzialmente tre e possono essere così riassunti:

  1. Creare le condizioni per migliorare il dialogo tra l’emittente e gli investitori

L’attivismo degli azionisti non è necessariamente negativo: ogni azionista responsabile deve poter esercitare i propri diritti di azionista e far valere le proprie opinioni. Talvolta conduce a discussioni fruttuose e sono possibili punti di incontro.

Gli azionisti possono così svolgere un ruolo positivo criticando i consigli di amministrazione e il management. Ciò che distingue l’azionista classico dall’attivista (che di solito è un fondo di investimento che detiene una partecipazione minoritaria) è il carattere pubblico della sua azione. Attraverso campagne mediatiche o metodi aggressivi cerca di contestare la governance, la strategia e la performance economica dell’impresa e di realizzare profitti a breve termine.

Per evitare qualsiasi comportamento che possa indebolire la governance di un’impresa, la migliore difesa, secondo il gruppo di lavoro di Paris Europlace, è di sottoporre l’azionista che lancia una campagna pubblica nei confronti dell’emittente al rispetto di regole di trasparenza.

L’azionista attivista deve pertanto fornire all’emittente informazioni relative alla sua identità e alla natura e al finanziamento delle sue posizioni. Tali informazioni devono poi essere trasmesse all’AMF che provvede a renderle pubbliche. Inoltre, gli attivisti, gli emittenti e i dirigenti devono essere soggetti a un’obbligazione di vigilanza sulle dichiarazioni rese.

Per quanto riguarda la dichiarazione delle soglie statutarie, il gruppo di lavoro di Paris Europlace propone – salvo disposizione contraria dello statuto – l’applicazione delle norme relative alle soglie legali in modo da garantire la massima trasparenza.

  1. Prevenire gli eccessi della vendita allo scoperto

La questione della vendita allo scoperto deve essere distinta dall’attivismo dell’azionista, poiché in questo caso i fondi di investimento (venditori allo scoperto) utilizzano metodi speculativi per esercitare pressioni sui corsi del titolo e realizzare rapidamente un profitto.

Queste pratiche devono essere meglio inquadrate in modo da prevenire ed evitare gli eccessi. Il gruppo di lavoro di Paris Europlace propone quindi di rafforzare la trasparenza delle posizioni corte aggiungendo, tra gli elementi da segnalare, informazioni tali da consentire una migliore identificazione del detentore, della natura e del finanziamento della posizione.

Si propone, inoltre, di istituire un dispositivo di allarme e di valutazione atto a prevenire il malfunzionamento del mercato del titolo quando una parte eccessiva del flottante di un determinato titolo è oggetto di erogazioni di prestiti.

  1. Favorire un dibattito contradittorio per una migliore informazione del marcato 

Infine, il gruppo di lavoro di Paris Europlace propone un dibattito contraddittorio per migliorare la qualità delle informazioni fornite al mercato. In tale contesto, propone di imporre – ai titolari di posizioni corte o lunghe – l’obbligo di informare tempestivamente l’emittente prima di lanciare una campagna pubblica volta a ottenere una modifica della governance, della strategia e della struttura finanziaria di quest’ultima.

In conclusione, le proposte formulate dal rapporto Woerth, dal rapporto del Club dei giuristi e dal gruppo di lavoro di Paris Europlace dovranno essere analizzate dall’AMF che dovrà adottare, se del caso, misure volte a migliorare il dialogo tra azionisti ed emittenti e a inquadrare meglio talune pratiche di mercato.

L’AMF si è impegnata a rispondere e a rendere note le proprie misure entro la fine della primavera 2020.

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