Di fronte alla crisi sanitaria di Covid-19, alcuni dirigenti di grandi imprese francesi, italiane e internazionali hanno deciso, per solidarietà con i loro dipendenti che hanno perso una parte della loro retribuzione e tenuto conto del difficile e inedito periodo che traversano le loro imprese, di ridurre la loro retribuzione.

Queste iniziative mirano, da un lato, a mobilitare le risorse necessarie per consentire alle imprese di settori particolarmente strategici per l’economia degli Stati di mettere a punto dispositivi di protezione sanitaria e di distanziamento sociale in modo che i dipendenti possano essere adeguatamente protetti contro i rischi specifici legati al virus e svolgere i loro compiti in piena sicurezza.

Dall’altra parte, tali iniziative perseguono anche l’obiettivo di limitare gli effetti negativi dell’epidemia di Covid-19 (chiusura di attività, interruzione della catena di distribuzione o di approvvigionamento, calo di fatturato, riduzione dell’organico, rallentamento della crescita mondiale, esplosione della disoccupazione) per assicurare alle imprese – una volta superata la crisi sanitaria – un rapido recupero e un nuovo inizio.

Così, per la prima volta, abbiamo assistito a un massiccio movimento di riduzione volontaria delle remunerazioni dei grandi dirigenti ; una tale misura non era stata adottata nemmeno nella fase peggiore della crisi economica finanziaria del 2008.

Tra i primi grandi gruppi che hanno deciso di agire e di aderire a questa iniziativa figurano: Sodexo, Michelin, Fiat-Chrysler, Disney, Air Canada, Essilor-Luxottica, Boeing, Qantas, Carrefour (…), e poi questa tendenza è stata condivisa da altri gruppi.

I piani retributivi adottati prevedono, da un lato, che i dirigenti rinuncino dal 20% al 25% della loro remunerazione fissa per un periodo determinato e, dall’altro, che i dirigenti e i membri dei comitati del consiglio di amministrazione riducano del 25%, 30% o 50% l’importo delle remunerazioni variabili (bonus,premi, gettoni di presenza, stock-option).

Quest’ultimo impegno ha riguardato in particolare gli organi di governance di cinque compagnie aeree tra le più importanti a livello internazionale. Messe in ginocchio dalla crisi di Covid-19, hanno deciso di ridurre del 50% la remunerazione dei loro dirigenti. Le somme corrispondenti saranno destinate al finanziamento di azioni di solidarietà per i dipendenti di questi gruppi o saranno utilizzate per mettere in atto dispositivi volti a garantire la protezione dei viaggiatori, una volta che la crisi di Covid-19 scomparirà.

Occorre precisare che, in questo campo, i principi del diritto civile e del diritto delle società, in Francia e in Italia, lasciano un certo margine di manovra alle imprese e ai loro dirigenti.

In Francia, la legge Pacte stabilisce che: «la società è gestita perseguendo l’interesse sociale tenendo conto delle sfide sociali e ambientali relative alla sua attività». Ciò significa che il legislatore ha ritenuto che l’impresa e i suoi dirigenti non debbano solo privilegiare gli interessi degli azionisti, ma debbano anche tener conto delle sfide sociali e ambientali, tra cui in primo luogo figurano l’occupazione, la società civile e l’ambiente nel quale essa opera.

Pertanto, tenuto conto della situazione eccezionale in cui si trovano l’economia e la società francese, le imprese e i loro dirigenti devono poter agire e contribuire in modo solidale e proattivo ai bisogni della collettività.

In Italia, gli strumenti giuridici posti in essere dal legislatore per consentire ai dirigenti e agli amministratori di rinunciare a una parte della loro remunerazione sono disciplinati dalle disposizioni del codice civile. In linea di principio, la retribuzione di un dipendente subordinato – tale è considerata la remunerazione fissa di un dirigente d’impresa – può essere ridotta conformemente alle disposizioni previste dalla convenzione collettiva di lavoro nazionale (CCNL).

Per quanto riguarda le remunerazioni variabili, invece, gli interessati possono sottoscrivere un atto unilaterale di rinuncia ai sensi dell’articolo 2113 del codice civile. Tale atto dovrà poi essere approvato dagli organi di governance dell’impresa.

gp@giovannellapolidoro.com.