Con la mondializzazione dei mercati, i gruppi multinazionali hanno aumentato il loro potere diventando attori chiave nel mercato globale. Sono loro i veri vincitori della mondializzazione. Sono gli unici che sono riusciti a beneficiare di tutti i vantaggi derivanti dall’innovazione informatica e dalle nuove tecnologie, dalla riduzione dei costi di trasporto, dall’espansione del commercio internazionale e dagli investimenti finanziari.

Contribuendo alla crescita economica dei loro paesi d’origine e dei paesi in via di sviluppo – dove, negli ultimi anni, hanno creato filiali e delocalizzato la loro produzione per approfittare dei siti che offrono le migliori condizioni – le imprese multinazionali esercitano un’influenza sempre più importante su tutte le questioni socio-politiche.

Già oggi si trovano a fronteggiare numerose sfide quali: la responsabilità sociale e ambientale (CSR), l’immigrazione, l’aiuto allo sviluppo, la prevenzione delle catastrofi, la sicurezza sul lavoro, il terrorismo, la lotta alla corruzione, la cyber-sicurezza, la protezione dei dati, le crisi economiche, le tensioni internazionali, le guerre commerciali e il populismo, di cui la Brexit è l’esempio più eclatante.

A causa della complessità e della natura transnazionale delle sfide odierne, le imprese multinazionali sono chiamate a effettuare un cambiamento di paradigma e a collaborare attivamente con gli Stati e gli altri gruppi di interesse – in particolare le organizzazioni non governative (ONG) e le comunità locali – per trovare una soluzione ai problemi della mondializzazione.

Il loro contributo è essenziale per la creazione di società più giuste, più pacifiche e più democratiche.

L’opinione pubblica si aspetta che le imprese multinazionali riescano a conciliare gli interessi dei loro azionisti con gli interessi più politici della società civile. Di conseguenza, nell’era della governance globale, le multinazionali non possono più rimanere neutrali e pretendere che la politica rimanga fuori dalle sale dei consigli di amministrazione.

Devono impegnarsi e mettere in atto una politica estera, usando tutte le sottigliezze della diplomazia, per gestire i rischi geopolitici e continuare a calcare la scena economica mondiale.  

  1. I vantaggi della corporate diplomacy

Alla luce di tali considerazioni, l’impresa multinazionale deve quindi agire in due direzioni. Da un lato, deve sviluppare la sua capacità e le sue competenze per operare in contesti internazionali molto complessi attraverso una strategia d’impresa efficace. Ciò significa che i manager devono definire e attuare delle buone pratiche di governance per far evolvere la mentalità all’interno dell’impresa e promuovere un dialogo permanente e costruttivo con gli Stati e le altre organizzazioni non governative.

D’altra parte, deve identificare i rischi geopolitici associati all’evoluzione delle relazioni internazionali, l’accelerazione della mondializzazione e l’emergere di situazioni di incertezza e di instabilità, di fronte alle quali l’impresa deve essere in grado di agire di conseguenza per prevenire e limitare i danni contro l’immagine e la reputazione.

Lo sviluppo di un’attività di corporate diplomacy, lungimirante ed efficace, rappresenta una nuova fonte di vantaggio competitivo per l’impresa multinazionale. Tale attività può aiutarla a mettere in atto una strategia di anticipazione, a sviluppare reti politiche globali, a ottimizzare la sua prospettiva economica e, soprattutto, a prendere una posizione chiara sulle questioni politiche, sociali e culturali.

In generale, la corporate diplomacy ha tra i suoi obiettivi prioritari quello di:

  1. Influenzare, a livello nazionale, il processo decisionale dei governi in modo da ampliare lo spazio diplomatico permettendo alle multinazionali di far sentire la loro voce e partecipare alla definizione della politica estera.
  2. Lavorare con le autorità locali per cambiare le leggi e il quadro regolamentare. Ciò permette di estendere i principi e le norme riconosciute dalla comunità internazionale ai paesi emergenti e migliorare così il sistema di governance, la trasparenza e la sicurezza giuridica delle transazioni internazionali.
  3. Prevenire possibili conflitti politici nei paesi ospitanti quando gli Stati o le organizzazioni non governative non sono in grado di affrontare e risolvere problemi sociali urgenti. Per raggiungere questo obiettivo, l’impresa deve dialogare con gli stakeholder per capire le loro aspettative e, se del caso, incorporarle nella sua strategia diplomatica.
  4. Esercitare un’attività di impresa responsabile con un focus a lungo termine e finalizzata allo sviluppo sostenibile. L’impresa multinazionale deve impegnarsi e partecipare alla realizzazione di progetti socio-economici che migliorino la qualità della salute, dell’educazione, dei servizi sociali, della sicurezza, del clima e delle infrastrutture pubbliche. Questo impegno deve permetterle di dimostrare che la sua ragion d’essere è coerente con la sua storia, i suoi valori e la sua visione del domani.
  5. Migliorare le comunicazioni d’impresa per influenzare la stampa e l’opinione pubblica e proteggere la sua immagine e reputazione. Con l’avvento di Internet e dei social network, la diffusione di fake news e di opinioni altamente polarizzate può avere un reale impatto sulla reputazione di un’entità economica. Le imprese multinazionali devono, quindi, sforzarsi di definire ancora più precisamente i valori che intendono trasmettere e gli impegni che prendono per soddisfare le esigenze dei loro stakeholder. Una buona strategia di comunicazione è fondamentale per ottenere il sostegno dei media e del pubblico e per costruire la fiducia necessaria per una reputazione duratura.

Naturalmente, lo sviluppo di un’attività di corporate diplomacy richiede risorse umane e mezzi finanziari che oggi solo l’impresa multinazionale è in grado di soddisfare.

  1. La funzione di corporate diplomacy

Pensare e agire diplomaticamente per una impresa multinazionale significa sviluppare una mentalità aperta e acquisire capacità diplomatiche che possono essere molto utili per affrontare le sfide della mondializzazione.

Questo cambiamento di prospettiva richiede una riorganizzazione della governance d’impresa e l’istituzione di una funzione di corporate diplomacy, la cui missione è aiutare i manager a padroneggiare l’arte della comunicazione interculturale, a comprendere i contesti economici, politici e sociali e ad avere una visione globale di tutti i pubblici dell’impresa.

Il responsabile della funzione di corporate diplomacy è una figura nuova e innovativa. L’obiettivo principale di questo nuovo diplomatico è quello di gestire strategicamente l’universo delle parti interessate e di integrare i principi della diplomazia nella strategia dell’impresa.

La sua esperienza e le sue competenze diplomatiche vanno al di là dell’intelligence tradizionale poiché avendo accesso a molte fonti, che gli permettono di disporre di buone informazioni, può svolgere un importante ruolo politico a beneficio dell’impresa.

Il suo compito è quello di pianificare, in stretta collaborazione con l’equipe di direzione, una strategia a lungo termine per sviluppare e sostenere le relazioni con gli stakeholder. L’obiettivo è quello di influenzare e informare gli stakeholder sulla performance dell’impresa, ma anche di avvisarli in caso di crisi. È nei momenti difficili o durante le crisi che l’impresa può constatare l’efficacia di una buona strategia di comunicazione. Le relazioni di fiducia stabilite a monte possono aiutarla a uscire dall’impasse. E in generale, i migliori alleati dell’impresa sono i suoi dipendenti, i clienti e i fornitori.

A lui spetta anche il compito di mappare i rischi geopolitici per gestire meglio il loro impatto finanziario e non finanziario. Deve darsi i mezzi per elaborare gli scenari possibili e costruire un piano d’azione per monitorare le turbolenze che possono destabilizzare e modificare l’ambiente economico, politico e sociale dell’impresa in modo da difendere la sua immagine e reputazione.

A lui spetta infine il compito di diffondere costantemente la cultura della diplomazia e del rischio geopolitico all’interno dell’impresa e nelle relazioni con gli stakeholder. Una gestione efficiente del rischio in un’impresa multinazionale richiede che i dirigenti e le parti interessate siano consapevoli delle questioni legate ai rischi geopolitici e siano determinati a tenerne conto.

In conclusione, le virtù civilizzatrici della diplomazia (dialogo, impegno, empatia e sensibilità per l’altro) sono essenziali per comprendere le attuali tendenze globali che le imprese multinazionali non possono più gestire da sole.

La corporate diplomacy non è un’opzione, ma è il modo più intelligente ed efficace che possono utilizzare le imprese multinazionali per raggiungere i loro obiettivi strategici di lungo termine.

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