Nell’esercizio di un’attività d’impresa, qualunque sia la dimensione o il campo d’intervento, il rischio zero non esiste.

Danni alla reputazione o all’immagine, criminalità informatica, terrorismo, rischi politici, sanitari, climatici e digitali, rischi per le controparti e le risorse umane, rischi legati alla globalizzazione dei mercati e all’internazionalizzazione delle transazioni sono alcune delle incertezze che le imprese devono affrontare.

Anche se è utopistico cercare di limitare il più possibile questo tipo di rischi, le impres devono mobilitarsi per trovare soluzioni preventive. In particolare, devono mettere in atto una strategia per controllare e gestire i rischi in modo da garantire la stabilità e la continuità del business.

Per raggiungere questo obiettivo, l’équipe di direzione deve impegnarsi nello sviluppo e nella promozione di una cultura del rischio, che deve essere costantemente monitorata dal consiglio di amministrazione, dall’alto verso il basso della gerarchia organizzativa.

La cultura del rischio è ormai considerata uno degli elementi essenziali di una buona governance. Tale cultura si iscrive in un processo di miglioramento continuo dell’impresa e mira a definire l’insieme dei valori e delle regole di comportamento che plasmano la condotta dei collaboratori e assicurano il rispetto delle leggi e dei regolamenti.

La cultura del rischio non si impone, ma il consiglio di amministrazione deve progressivamente creare, a partire dal più alto livello dell’organizzazione, un ambiente che incoraggi i collaboratori ad aderire alla visione e ai valori dell’impresa.

È una fase indispensabile che permetterà di mostrare la direzione strategica dell’impresa. È molto importante identificare i nuovi comportamenti attesi, le competenze da acquisire e la mentalità da adottare.

Infatti, ogni collaboratore, nell’esercizio della sua attività professionale, deve essere consapevole delle proprie competenze, della responsabilità delle proprie azioni ed essere in grado di comprendere la portata dei rischi che assume per poterli gestire in modo efficace.

I benefici di una cultura del rischio, condivisa a tutti i livelli dell’organizzazione, sono molteplici, in quanto permettono di:

  • raggiungere gli obiettivi strategici e favorire la creazione del valore a lungo termine dell’impresa.
  • rafforzare la resilienza dell’impresa e sviluppare l’agilità e la flessibilità necessarie per anticipare i cambiamenti e controllare i comportamenti indesiderati.
  • proteggere l’immagine e la reputazione dell’impresa sul mercato in modo da accrescere la fiducia degli investitori e delle parti interessate.
  • responsabilizzare i collaboratori attraverso l’attuazione di piani di formazione, di Codici di condotta, di procedure, ma anche di sistemi di comunicazione e di controllo interno e di gestione dei rischi che promuovano i comportamenti appropriati.

Si può ben dire che l’équipe di direzione e il consiglio di amministrazione svolgono un ruolo importante nello sviluppo di una cultura del rischio.

Questi organi di governance devono inviare un segnale chiaro alla base della gerarchia in modo da incoraggiare tutti i collaboratori a scoprire la visione e i valori dell’impresa, ad apprezzarne i benefici intrinseci e ad agire consapevolmente nella direzione scelta.

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